Ritrovate nel Veronese due lettere inedite di Giacomo Leopardi. Intervista a Corrado Viola

Intervista a Corrado Viola coinvolto in prima persona nella scoperta della corrispondenza epistolare

Dall’archivio di villa Mosconi-Negri di Sandrà, frazione di Castelnuovo del Garda, sono affiorate due lettere autografe di Giacomo Leopardi datate 1831. Destinatario è Giacomo Mosconi, uomo di grande cultura che Leopardi aveva conosciuto l’anno precedente. Corrado Viola, docente di Letteratura italiana dell’Università di Verona e direttore del Cres, centro di ricerca sugli epistolari del Settecento, è stato coinvolto in prima persona nel progetto di scoperta dell’archivio in quanto esperto in materia e residente a Sandrà.

Professor Viola, cosa rappresenta il ritrovamento di queste lettere e qual era il legame tra Giacomo Mosconi e Giacomo Leopardi?
Il ritrovamento di queste due lettere leopardiane colma una lacuna nell’epistolario finora noto del nostro più grande lirico moderno. Leopardi aveva conosciuto e ospitato Giacomo Mosconi nel 1830 a Firenze, città toccata dal giovane conte veronese durante il suo viaggio lungo l’Italia.

In che modo, dal punto di vista scientifico, lei e il Cres siete stati coinvolti nel progetto di scoperta dell’archivio e di queste lettere?
Il coinvolgimento mio e del Cres è stato propiziato dal luogo di conservazione del Fondo Mosconi: la villa Mosconi-Negri si trova infatti a Sandrà, dove risiedo da ormai nove anni. La proprietaria, inoltre, conosceva da tempo uno dei membri del Comitato scientifico del Cres, il dottor Giovanni Catalani, che collabora con me come cultore della materia.

Tra i lavori di ricerca del Cres anche l’analisi delle lettere di Giacomo Mosconi scritte durante il viaggio in Europa del 1842. Quali scenari e prospettive di studio possono scaturire da questa analisi?
L’edizione delle due raccolte di lettere scritte da Giacomo Mosconi alla madre in occasione del suo viaggio in Europa e in Italia è prevista in due distinti volumi della collana “Edizioni e strumenti”, la prima delle tre attive presso il nostro Centro di Ricerca. Sono lettere “odeporiche” vivacissime e piene di aneddoti gustosi e di particolari interesse sui personaggi, sui luoghi e sugli ambienti letterari e artistici visitati, che completano il profilo di un letterato minore ma di singolare sensibilità umana e culturale.

15.11.2016
Articolo pubblicato su Univrmagazine, l’emagazine dell’Università di Verona

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