In occasione del V° centenario della pubblicazione dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, presentiamo il frontespizio e le schede bibliografiche commentate di tre edizioni ottocentesche dell’opera, conservate presso la biblioteca di villa Mosconi.
Ariosto, Ludovico <1474-1533>
Orlando furioso di m. Lodovico Ariosto conservato nella sua epica integrità e recato ad uso della studiosa gioventù dall’ab. Gioacchino Avesani con utili annotazioni
Verona : Tipografia Erede Merlo, 1810 4 v. ; 17 cm
A Gioacchino Avesani (1741/1818), rettore del Seminario di Verona, nonché gesuita, si deve questa edizione del Furioso “recato ad uso della studiosa gioventù”(da utilizzare in ambito scolastico) , pubblicata nel 1810, dove la precisazione indica il raggiungimento di un compromesso tra la necessità, da un lato, di far studiare nelle scuole i classici della letteratura italiana e l’obbligo d’altra parte di evitare qualsiasi rischio di corruzione dei costumi della gioventù che quei testi potevano contenere. Dalla Controriforma in poi, con l’istituzione dell’Index Librorum Prohibitorum, il dilemma si era spesso presentato e i tentativi di soluzione erano stati vari, ma non convincenti. L’opera del gesuita veronese sul testo ariostesco si rivelò in tal senso così riuscita da essere la più studiata nell’Ottocento.
Ariosto, Ludovico <1474-1533>
L’ Orlando furioso di Lodovico Ariosto con li richiami fatti dal Lamberti, indici delle materie, annotazioni, vita dell’autore, e discorso sull’indole del poema Tomo I[-III]
Venezia: Girolamo Tasso, 1829 3 v. ; 12° (14 cm)
L’edizione è curata ed introdotta da Anton Maria Lamberti, intellettuale e poeta veneto vissuto tra il 1757 e il 1832. Celebrando la grandezza dell’autore e dell’opera, Lamberti precisa che ne rispetterà integralmente la versione originale, facendo intendere tra le righe di dissociarsi da qualsiasi intervento sul testo finalizzato a una sorta di censura, frequentemente messo in atto sui testi dei classici ad uso scolastico. Dice infatti: Chi saprà dirti che quel verso che a te pare un po’ incolto non sia anzi così condotto a bella posta e quella apparente trivialità torni in eleganza? […] Perché non è dato di scorrere da capo a fondo questo libro senza che alcuna volta la gioventù non sia costretta ad abbassare gli occhi?
Ariosto, Ludovico <1474-1533>
L’Orlando furioso / di Lodovico Ariosto; con annotazioni
Venezia : Tipografia di Giuseppe Antonelli librajo calc. edit.,1829
1 v ; 18° (15 cm) Opera in 6 volumi
L’edizione fa parte della Collana economico-portatile di opere italiane e straniere antiche e moderne dell’editore veneziano Giuseppe Antonelli, il quale inserisce ad introduzione dell’opera L’elogio a Ludovico Ariosto, scritto nel 1800 da Angelo Fabroni, storico e religioso toscano, vissuto tra il 1732 e il 1803. Fabroni cita in clausola un passo di Galileo che, confrontando il poema di Tasso con quello di Ariosto, di quest’ultimo dice che somigliava ad una guardaroba, ad una tribuna, ad una galleria regia, ornata di cento statue antiche, dei più celebri scultori, con infinite storie intere e le migliori di pittori illustri, con un numero grande di vasi, di cristalli, di agate, di lapislazzuli, di altre gioie, e finalmente ripiene di cose rare, preziose, maravigliose, e di tutta eccellenza e perfezione.