Benchè Giacomo Mosconi sia molto prudente è tra i controllati perché amico di accesi patrioti come Clara Maffei a Milano; la stessa sorella scrivente è a favore dell’indipendenza dall’Austria.
Lettera di Teresa Mosconi (da Venezia) al fratello conte Giacomo Mosconi (in Verona).
Venezia 19 aprile 1848
Mio caro Giacomo sono in giornata (informata) di vostre nuove fino al 17, questo è il mio solo conforto in mezzo alle crudeli angustie in cui vivo per voi. L’affare della perquisizione in casa mi ha spaventata perché ti vedo nelle persone osservate. Del resto so quanto sei giudizioso e prudente e da un lato di comprometterti non temo, temo delle misure violente perchè non sono nuove temo tutto perché tutto è da temersi. Basta tu hai cuore e testa da distinguere i confini tra il dovere di cittadino e quello di capo di casa. […]
L’affare di Castelnuovo mi ha sconvolto la testa, quelle sono le cose che mi fanno temere, ma mi conforta il pensiero che nelle città e singolarmente nel centro delle città non sono mai accadute e siccome procedono non dalle autorità militari, ma da disordini delle milizie, così sotto gli occhi di un governo non devono succedere. Mi rassicura anche la costituzione forte della nostra casa che certo non potrebbe essere manomessa da un piccolo numero di saccheggiatori insubordinati. Spero che tu potrai confermarmi le nuove che Sandrà non fu messa a sacco. Per la rendita degli anni scorsi e per quelle che resteranno impedite quest’anno ci vuol pazienza, ripiegheremo, te lo ripeto, conta su di noi, io sono pronta a far sacrifici.
Dimmi se i Pompei sono tornati in città. Che cosa hai fatto dei tuoi cavalli? Sei tu della guardia civica? Mi pare che possiamo esser sicuri sopra Sandrà che ospita altra armata.
Fonte esterne: https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Castelnuovo
Archivio Mosconi- Negri n°1780
Esposto alla mostra 2015