1842 – Alloggi militari

Mancano quasi sei anni all’inizio della I guerra d’Indipendenza Italiana, ma gli austriaci, scottati dalle sconfitte subite con Napoleone, continuano a fare manovre. Per il loro stato maggiore sono anche occasioni di villeggiatura con mogli e figli, incuranti dei danni causati nelle campagne

 Lettera di Clarina Mosconi al figlio conte Giacomo a Lione di ritorno in Italia

                                                   Verona 31 agosto 1842

Rigo 11   Ieri l’altro ho dovuto portarmi a Sandrà la mattina per preparare questi crudeli alloggi militari. Il colonnello Giulay viene con sua moglie, figlio, balia, dieci servi, dieci cavalli. Ho assegnata la sala Superiore e le quattro stanze verso la terrazza. Ho però ritirati i due letti nuovi coi buffetti (comodini) e messo invece il letto del povero papà. Fo il possibile di chiuder la scaletta onde possiamo aver liberi le stanze terrene; temo assai che ci dimanderanno il passaggio. Poi vogliono cucina e nell’anticucina vogliono letti per li servi. Noi se vorremmo colà trattenerci qualche giorno dovremo servirci della cucina di Arcangelo. Ho destinato la biancheria da darsi e ho fatto chiuder tutto il resto. Daremo quello che chiederanno, ma credo che si porterà le stoviglie e altre cose necessarie.[…]

Rigo 23  Credo che faremo alcune poste provvisorie per i cavalli nella legnaia. Sandrà è pieno zeppo. Tutto lo stato maggiore del Regg. Mayer ora Herbert. I nostri lavorenti avranno ciascuno 10 soldati che noi cercheremo di collocare nella casa vuota ove stava Pizzighella onde allontanare il pericolo che si mangino quella poca uva che abbiamo. Pare che molti altri faranno lo stesso. Non avremo che due compagnie, ma di più di ottanta musicanti, e tutti dal Carlotti, e questa cara visita ci durerà fino al 2 di ottobre. Poscia andranno al bivacco sui campi di Marinelli in una possessione tra Piovezzano e Sandrà. Allora tutti questi Principi verranno a stanziarsi a Piovezzano, Pastrengo,Colà e che so io e noi fortunati avremo il F.M. Radetsky in casa nostra  per tre o quattro giorni ove si dice che voglia dar a questi Principi e a tutte le signore tedesche un ballo nelle nostre ornate ed eleganti stanze. Spero che vedute che le abbia il Sig. Maresciallo gliene passerà la voglia. Il vice Re non vuol venire perché contrario a queste manovre che sono la nostra rovina. […].

Archivio Mosconi – Negri n° 1952
Esposta alla mostra convegno 2015

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