Viaggio a Firenze, 1830 – 21

Firenze, 20 settembre 1820, lunedì (quarta parte)

Ma, a questo proposito, da ieri saltiamo ad oggi e, sull’argomento di pietre dure, sappiate che in questo momento vengo dal laboratorio delle pietre preziose, ove si lavora a spese del Granduca e tutto per la cappella Medicea, o Granducale che dir si voglia. 

Opificio delle Pietre Dure

Museo

Se non ci fosse altro da vedere in Firenze, a mio giudizio, basterebbe questo solo istituto per chiamare i forestieri da lontani paesi. 

Voi sapete che questo genere di lavori ha la sua origine in Firenze e che da ognuno si dice unico al mondo; infatti non c’è forestiero che non ne meni alte meraviglie. 

Lasciatemi fare una piccola descrizione di questi lavori. 

Un ricchissimo magazzino di pietre dure, segate in piastrelle, dà la materia all’esecuzione di qualunque disegno fornito.

Grazie alla molteplicità dei colori e allo scherzo1 curioso che offre, la pietra dura viene scelta da un espertissimo maestro di disegno e di colori e la si taglia coll’uso di archettini di ferro finissimi e poi, con piccole limette, le si dà quella forma che indica un modello disegnato.

In questo consiste la bravura di questi lavoratori, che sanno sì bene connettere e incassare i vari pezzi, che l’occhio più fino non saprebbe trovarvi la commessura. 

Galleria Palatina, Sala Castagnoli

Tavolo delle Muse

unibo.mythologiae

In questo modo, un solo pezzo di pietra, grazie allo scherzo1 di una vena e di una velatura, fa il chiaro e lo scuro di un oggetto. Qui è la grande differenza che passa tra mosaici e questi lavori, perché i primi, con vari pezzetti, formano varie tinte e questi, con un sol pezzo, ne assommano parecchie. 

Non crediate però che questo sia un lavoro meno pregevole di quello, anzi, al contrario, è mille volte superiore. Tale è l’effetto di quest’ultimo che io sfido il migliore miniatore a fare un’opera più finita di questa. 

Per darvi un’idea delle pietre preziose e del tempo che si impiega in tali opere, vi dirò che un davanzale che deve stare sul fianco dell’altare della Cappella Medicea2 e che è dello spazio di 15 once quadrate3 occupò le assidue fatiche di 6 individui, per quattro anni e viene a costare 14 mila francesconi4. Quando vi dico che i laterali sono quattro, voi poi penserete a quello che può costare il parapetto e tutto il resto.

Due davanzali sono finiti e io non ho mai veduta uva, spighe, nastri, calici, incensori, nastri più ben ricavati e più artificiosamente intarsiati di gioielli, più naturalmente imitati. Questi lavori sono perfetti e non se ne parli più, perché io sono fanatico per essi!

Siti di libera consultazione

  • Note
  • 1- scherzo: gioco, piacevole effetto fondato sul contrasto dei colori.
  • 2- l’altare della Cappella dei Principi venne rimaneggiato e non venne portato a termine.
  • 3- 1 piede veronese (34 cm) si divideva in 12 once; 15 once quadrate erano poco più di 40 cmq.
  • 4- 14 mila francesconi: 78.400 franchi francesi.

opificio pietre dure- tecniche lavorazione del commesso in pietre dure. https://youtu.be/xCvXpG8zhMk

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