Viaggio a Firenze, 1830 – 26

Firenze, 25 settembre 1830 (sabato)

Ho veduta la villa eretta dai fondamenti dall’estinto Demidoff1. Si vede un uomo che voleva spendere il fatto suo, che qualche volta lo seppe spendere con buon gusto, ma non sempre. 

L’architettura non merita che se ne faccia particolar menzione, il giardino è ancora giovane. Le stanze hanno ancora qualche avanzo delle ricche suppellettili, di cui erano fornite e che in gran parte furono trasportate in Russia. 

Una infinità di scimmie, di pappagalli, di cani, di bufale e molte altre bestie, fra cui non ometterò di menzionare un servitore, che fa il cicerone, assordano le orecchie dei poveri forestieri. 

Se è permesso passare dalle bestie agli uomini dotti, non mi ricordo se vi ho scritto di aver veduto i manoscritti del Buonarroti e alcuni sonetti autografi del Tasso. Quando vi dico che scrivevano male, poco più poco meno, tutti due, non saprei dirvi altro se non che il loro esempio mi conforta a seguitare a riempire di geroglifici questo foglio. 

Torquato Tasso, codice palatino 224/I

Sono stato a una conversazione dal direttore della Antologia il Sig. Viesseux. Vi erano tutti uomini e la società era pure animata: osservate bene, che quel “pure” vuol dire che ordinariamente non è tale, quando non vi sono le donne: se credete, ripetete questo complimento a quelle signore, che vengono a far più lieti gli amici che vi fanno compagnia. 

La Signora Targioni2, a cui fui raccomandato da Varano, mi fece molte gentilezze. Ieri sera fui al Teatro Ognissanti, ove si pagano 6 crazie, cioè 42 centesimi, e vi godei opera e ballo. A Verona certamente non avete uno spettacolo che si avvicini a questo. 

Questa sera andrò al Giglio e si pagano 2 crazie cioè 14 centesimi e vi è commedia; così potrò dire d’aver veduti quasi tutti i teatri3

Biblioteca Medicea Laurenziana: settore monumentale

Ho vedute le tre Biblioteche MagliabechianaLaurenziana e Riccardiana e, mediante la compagnia del nostro Pieri, mi furono lasciati vedere i codici più famosi che rinserrano. Nella Laurenziana mi furono mostrate le famose Pandette4, un Cicerone tutto scritto di mano del Petrarca, un Atlante antico sul sistema di Tolomeo, ammirabile per le miniature delle carte geografiche. Così pure dei bei codici in pergamena del quattrocento avanti il mille contenenti le opere di Virgilio e molti altri, che il narrarvi varrebbe troppo a lungo.

Biblioteca Medicea Laurenziana: le immagini del codice del 401-500 d.C. di Virgilio

Per i lettori curiosi

Siti di libera consultazione

dal diario di Mario Pieri

  • Note
  • 1- Nicola Demidoff (1773-1828) ambasciatore russo e grande filantropo. La villa di cui parla Giacomo Mosconi è la villa di San Donato, che fu pesantemente danneggiata dai bombardamenti, durante la seconda guerra mondiale. Il giardino non esiste più.
  • 2- Fanny Targioni Tozzetti (1801-1889) ebbe un celebre salotto. Fu l’ispiratrice del ciclo di Aspasia di Leopardi. Ha 29 anni.
  • 3- Teatro Ognissanti e Teatro del Giglio: furono due teatri a carattere popolare.
  • 4- Pandette o Digesta: raccolta di scritti di importanti giuristi, voluta dall’imperatore Giustiniano (482-565 d.C.). I brani erano raccolti per argomento. Risalgono al VI-VII secolo.

Bibliografia

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